COME I PARAMETRI INFLUENZANO I RISULTATI
Abbiamo parlato, nel precedente articolo, di come funziona il meccanismo fotografico, imparando la funzione dei tempi di posa e del diaframma. Adesso parliamo di sensibilità ISO, questa non è altro che un'impostazione che ci permette di aumentare o diminuire la sensibilità alla luce del sensore. Nella fotografia analogica era rappresentata dal valore di sensibilità alla luce del nostro rullino, e, ahimè, non poteva essere cambiata senza sostituire il rullino all'interno della macchina.
Nei rullini l'aumento dei sensibilità corrispondeva ad un aumento fisico della grana del materiale fotosensibile, con la conseguenza di avere, ben visibile nella nostra fotografia la grana con una conseguente diminuzione di dettaglio. Nei sensori digitali invece, questo alzare la sensibilità causa il cosiddetto rumore digitale, molto meno gradevole della grana analogica, e altrettanto deleterio per la nitidezza.
Un raddoppio della sensibilità ISO si traduce in un dimezzamento del tempo di esposizione o in un dimezzamento della quantità di luce che dovrà colpire il sensore per ottenere la stessa esposizione.
Ma visto che noi possiamo utilizzare diverse combinazioni equivalenti di tempo diaframma e sensibilità per ottenere la stessa esposizione, cosa cambia se ne usiamo una piuttosto che un'altra?
Cambia il risultato finale, ad esempio, per ottenere un panning come nell'immagine a lato dovremo necessariamente utilizzare un tempo sufficientemente lungo da poter rendere mosso lo sfondo, quindi dovremo chiudere il diaframma o diminuire la sensibilità in modo da poter impostare un tempo come 1\40 di secondo e seguire il soggetto durante lo scatto.
Al contrario, se vogliamo essere sicuri di congelare l'azione come nell'immagine a lato dovremo aprire il diaframma più possibile o alzare la sensibilità per poter impostare l'otturatore su tempi molto brevi come 1/1000 o meno.
Il diaframma, causa un fenomeno ottico che viene chiamato profondità di campo, la profondità di campo rappresenta la zona in cui gli oggetti nell'immagine appaiono ancora nitidi e sufficientemente focalizzati, nonostante il piano a fuoco sia uno soltanto. La profondità di campo si regola impostando il valore del diaframma. Più abbiamo un diaframma aperto, e meno profondità di campo avremo nella nostra immagine (immagine di esempio con la
foglia), al contrario, più utilizzeremo un valore di diaframma chiuso, e maggiore sarà la nostra profondità di campo (foto paesaggio al tramonto).
Ovviamente non ci sono regole fisse per utilizzare più o meno profondità di campo, ma, ad esempio nella fotografia di paesaggio si cerca, solitamente di ottenere la maggiore profondità di campo possibile per cercare di avere tutta la scena completamente a fuoco, mentre una profondità di campo breve si utilizza nei ritratti o comunque quando si vuole risaltare il soggetto rispetto allo sfondo.
Se questo articolo ti è stato utile fammelo sapere nei commenti.
Nei rullini l'aumento dei sensibilità corrispondeva ad un aumento fisico della grana del materiale fotosensibile, con la conseguenza di avere, ben visibile nella nostra fotografia la grana con una conseguente diminuzione di dettaglio. Nei sensori digitali invece, questo alzare la sensibilità causa il cosiddetto rumore digitale, molto meno gradevole della grana analogica, e altrettanto deleterio per la nitidezza.
Un raddoppio della sensibilità ISO si traduce in un dimezzamento del tempo di esposizione o in un dimezzamento della quantità di luce che dovrà colpire il sensore per ottenere la stessa esposizione.
Ma visto che noi possiamo utilizzare diverse combinazioni equivalenti di tempo diaframma e sensibilità per ottenere la stessa esposizione, cosa cambia se ne usiamo una piuttosto che un'altra?
Cambia il risultato finale, ad esempio, per ottenere un panning come nell'immagine a lato dovremo necessariamente utilizzare un tempo sufficientemente lungo da poter rendere mosso lo sfondo, quindi dovremo chiudere il diaframma o diminuire la sensibilità in modo da poter impostare un tempo come 1\40 di secondo e seguire il soggetto durante lo scatto.
Al contrario, se vogliamo essere sicuri di congelare l'azione come nell'immagine a lato dovremo aprire il diaframma più possibile o alzare la sensibilità per poter impostare l'otturatore su tempi molto brevi come 1/1000 o meno.
Il diaframma, causa un fenomeno ottico che viene chiamato profondità di campo, la profondità di campo rappresenta la zona in cui gli oggetti nell'immagine appaiono ancora nitidi e sufficientemente focalizzati, nonostante il piano a fuoco sia uno soltanto. La profondità di campo si regola impostando il valore del diaframma. Più abbiamo un diaframma aperto, e meno profondità di campo avremo nella nostra immagine (immagine di esempio con la
foglia), al contrario, più utilizzeremo un valore di diaframma chiuso, e maggiore sarà la nostra profondità di campo (foto paesaggio al tramonto).
Ovviamente non ci sono regole fisse per utilizzare più o meno profondità di campo, ma, ad esempio nella fotografia di paesaggio si cerca, solitamente di ottenere la maggiore profondità di campo possibile per cercare di avere tutta la scena completamente a fuoco, mentre una profondità di campo breve si utilizza nei ritratti o comunque quando si vuole risaltare il soggetto rispetto allo sfondo.
Se questo articolo ti è stato utile fammelo sapere nei commenti.
COME I PARAMETRI INFLUENZANO I RISULTATI
Reviewed by Sporteventi
on
16:52
Rating:
Nessun commento
Dimmi la tua